venerdì 23 marzo 2018

"Chiamami col tuo nome" ∼ André Aciman

BuonGiorno Lettori,
in questo periodo sto leggendo di più rispetto ai primi mesi di questo 2018: oggi vi parlo di un romanzo di cui ho già visto il film! Sto parlando di Chiamami col tuo nome dello scrittore statunitense André Aciman.

Chiamami col tuo nome
André Aciman
Guanda

Chiamami col tuo nome è il racconto dell'attrazione improvvisa e travolgente che sboccia tra due ragazzi, il diciassettenne Elio, figlio di un professore universitario, in vacanza con la famiglia nella loro villa in Riviera e un giovane ospite, invitato per l'estate, il ventiquattrenne Oliver, che sta lavorando alla sua tesi postdottorato. Sconvolti e totalmente impreparati di fronte allo scoppiare di questa passione, i due inizialmente tentano di simulare indifferenza, ma con l'avanzare dei giorni vengono travolti da un'inesorabile corrente di ossessione e paura, seduzione e desiderio, il vero protagonista del romanzo. Quello che Elio e Oliver proveranno in quei giorni estivi e sospesi in Riviera e durante un'afosa notte romana sarà qualcosa che loro stessi sanno non si ripeterà mai più: un'intimità totale, assoluta, un'esperienza che li segnerà per tutta la vita.

Avendo visto (e amato) il film di Luca Guadagnino (trovate qui la recensione), mi sono ripromessa di leggere il libro, convinta anche dalle continue recensioni positive che leggevo. Non me ne sono assolutamente pentita ma forse mi aspettavo ancora di più! Ma andiamo con ordine...

Penso che ormai la storia sia largamente nota: i protagonisti sono l'istrionico Elio, diciassettenne atipico, amante della musica, della lettura ed estremamente colto; e lo studente Oliver, "l'ennesima scocciatura", arrivato in Italia per terminare la tesi. Elio e Oliver si conoscono, si stuzzicano, si piacciono e si amano in un'estate ligure intorno alla metà degli anni '80.

Dimenticate Crema e quel somewhere in Italy del film, dimenticate il qui e ora: Aciman ci racconta la loro storia a diversi anni, quasi venti, di distanza. Elio tiene le fila del discorso, Elio parla ed emoziona il lettore con il suo racconto: quando ha capito di essere innamorato di Oliver, enumera le frasi non dette, ma raccontate con sguardi e gesti, che hanno solamente posticipato la loro storia.

Non potevo ingannare me stesso. Ero convinto che nessuno al mondo lo volesse fisicamente quanto me; e che nessuno fosse disposto a percorrere la distanza che avrei percorso io per lui.
∼ Se non dopo, quando?

Se i primi tre capitoli li ho amati, perché vivi, esaurienti ed empatici, I luoghi dello spirito mi ha catapultato troppo in fretta verso l'epilogo della storia! Volevo vivere con Elio i suoi sentimenti, sentirmi parte del racconto. Mi è mancato quello stile così attento, quasi da fotografia, dei primi capitoli, così densi di particolari.
Ricordo anche altre scene: il silenzio postprandiale: qualcuno di noi sonnecchiava, altri lavoravano, altri ancora leggevano, il mondo intero si crogiolava in semitoni sommessi. Ore celestiali, in cui voci provenienti dal mondo fuori da casa nostra filtravano dentro con tanta dolcezza che ero sicuro di essermi appisolato. Poi, nel pomeriggio, il tennis. Doccia e aperitivo. L’attesa prima di cena. Altri ospiti. Cena. Secondo viaggio di Oliver dalla traduttrice. Due passi in paese e rientro a notte fonda, a volte da solo, a volte con amici. Poi ci sono le eccezioni: i temporali pomeridiani, durante i quali ci sedevamo in salotto ad ascoltare la musica e la grandine che picchiettava contro ogni finestra della casa. Le luci saltavano e lo stereo si spegneva, non ci restava altro che le nostre facce.
∼ Se non dopo, quando? 

Solo per questo, dunque, dico che Chiamami col tuo nome non mi ha convinta in ogni sua singola parte. Mi dispiace, ma ciò non toglie che grazie a questo libro, ho scoperto un autore di cui non vedo l'ora di leggere altro!

Un plauso va a chi ha ideato l'immagine di copertina: se si guarda superficialmente, si pensa che l'uno sia il riflesso dell'altro. Ma quelle macchie di colore diverso, quei costumi che spesso ricorrono nei ricordi di Elio, mi hanno fatto immedesimare ancora di più nella storia: sono due persone che guardano nella stessa direzione, hanno uno stesso orizzonte. Sono l'essenza stessa di Elio e Oliver!

E voi? Avete letto il libro? Cosa ne pensate?
Fatemi sapere!


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