mercoledì 9 agosto 2017

Recensione di "The Black Moon" ∼ La saga di Poldark

BuonGiorno Lettori!
Continuano le avventure di Ross e Demelza e io, non posso tirarmi indietro! Se inizio una saga, devo finirla per forza: sono vittima del “come va a finire”. Quindi, continuando a esercitare il mio inglese, sono tornata in Cornovaglia, a Nampara e Trenwith House.


The Black Moon
Winston Graham
Pubblicato da Pan
(inedito in Italia)
SerieTV: Poldark
Stagione III
Episodi 1-7

Cornovaglia 1794. La nascita del figlio di Elizabeth e George accentua le divergenze tra la famiglia Poldark e Warleggan. E quando Morwenna Chynoweth, ora governate del figlio maggiore di Elizabeth, si innamora di Drake Carne, fratello di Demelza, la duratura rivalità tra George e Ross trova nuova linfa vitale.

Winston Graham si è preso una bella pausa: dopo la pubblicazione di Warleggani lettori hanno dovuto aspettare ben 20 anni per avere un seguito delle vicende. Dopo il grande successo ottenuto con i primi quattro libri della saga, Graham decise di dedicarsi ad altro: a questo periodo risale Marnie, diventato un film di successo firmato da Hitchock nel 1964. Però il richiamo del suo eroe Ross e della sua terra fu talmente forte da riprendere fortunatamente per noi la scrittura.

Winston Graham conduce il lettore per mano, aiutandolo a ritrovare tutti i fili della narrazione, attraverso i pensieri dell’altezzoso papà Warleggan. Ci ricorda quando George si è innamorato di Elizabeth, del suo matrimonio con un Poldark, nonostante avesse amato/amasse l’altro Poldark, Ross che, una volta tornato dalla guerra, non faceva altro che interferire nei machiavellici piani di famiglia: tutti questi pensieri accompagnano il travaglio di Elizabeth e la nascita del piccolo Valentine, primo figlio ed erede di George.
Da sinistra: Blakiston, Chappell, Marcus, Farthing, Torrens -
zia Agatha, Morwenna, Geoffrey Charles, George & Valentine, zio Cary W.
Episodio I
In queste prime pagine, capiamo perché Graham sceglie The Black Moon come titolo per il romanzo: Valentine nasce nella notte tra il 13 e il 14 febbraio 1794, un notte particolare perché un’eclisse lunare oscura il cielo. Una luna nera aleggiava effettivamente quella notte, non è dunque frutto dell’immaginazione dello scrittore: un fatto realmente accaduto, orchestrato perfettamente per gettare un’ombra e il seme del dubbio sulla paternità del bambino. E zia Agatha non si lascia sfuggire l’occasione di lanciare una maledizione alimentata dall’odio che sente verso George, padrone-usurpatore di Trenwith e suo carceriere, piuttosto che sull’indifeso e innocente Valentine.
Little Valentine! Born under a black moon and twisted already! He'll eat the worms of this world afore he's far gone! I know! I can tell! Born under a black moon! The last of the Warleggans... Or be he a Warleggan at all?
∼ zia Agatha 

Ross e Demelza stanno rimettendo insieme i pezzi dopo gli errori di lui: Ross si è macchiato nel romanzo (un’interpretazione del tutto diversa viene data nella serie) di uno dei peccati più gravi nei confronti delle donne e ancora fatico a riconoscere in quel gesto, l’eroe che tanto amavo. Ma Demelza, la nostra eroina, la nostra roccia, ha trovato la forza di perdonare il suo gesto anche per il bene di Jeremy. I Poldark allontanano le nubi del tradimento anche grazie all’arrivo di Sam e Drake Carne, fratelli di Demelza. Come sempre Graham ci delizia con descrizioni dettagliatissime, che permettono al lettore di immaginare senza difficoltà i personaggi.
Sam, the elder by four years, looked more than twenty-two. He had big shoulders, an ungainly walk, a thin deeply furrowed face, which looked sombre as if it bore all the sorrows of the world, until' he smiled, when the sorrowful lines broke up into benign and affable creases. Drake was equally tall but of slighter build and notably good-looking, with a fine skin unmarked by the pox, a mischievous face, he looked as if he enjoyed poking fun. It was a propensity he had had to keep on a leash when in the vicinity of his father. They were both poorly but respectably dressed in dark blue barragan trousers with low quartered shoes, waistcoats and jackets over coarse shirts. Sam wore an old hat, Drake a pink striped neckcloth. Both carried small bundles and sticks.
Sam e Drake portano una ventata di religioso radicalismo il primo e la freschezza per un amore giovane e puro, il secondo. Sam sta seguendo le orme del padre, continuamente timorato di Dio; Drake è simile in tutto e per tutto a Demelza: è intraprendente e non ha paura delle conseguenze, se segue le ragioni del cuore. 
Richardson, Chappell e York - Drake, Morwenna e Sam
Chi fa sussultare il cuore di Drake è Morwenna Chynoweth, cugina di Elizabeth che risiede a Trenwith House come istitutrice di Geoffrey Charles Poldark, da sottolineare! Hanno definito questa coppia, come i Romeo e Giulietta della Cornovaglia: l’estrazione sociale differente è solo una piccolo neo, in confronto all’appartenenza a due famiglie rivali come i Poldark e i Warleggan: un destino travagliato li attende e io, che li ho amati dal primo istante, ho sentito il cuore sgretolarsi pagina dopo pagina.

Luke Norris - Dwight Enys
Episodio 5
Nuovi personaggi hanno animato e scombussolato gli equilibri consolidatisi nel tempo; un doloroso addio ci attende nelle ultime pagine; ma una coppia, che tanto abbiamo amato negli scorsi capitoli, non ha ancora trovato un momento di felicità. Sto parlando ovviamente di Caroline e Dwight: la loro storyline ci permette di approdare in una Francia sconvolta dal Terrore post rivoluzione, nelle prigioni dove si muore per una scommessa, dove l’umanità viene quasi del tutto cancellata. 

Posso sbilanciarmi e dire che The Black Moon è uno dei libri che ho preferito fino ad ora: la trama è sempre più avvincente, i personaggi sono diventati miei confidenti ormai e non posso più farne a meno. Inoltre, lo stile di Graham è maturato: descrive le scene in modo molto lineare, con un occhio attento, quasi cinematografico, raggiungendo l’apice nelle ultime pagine. Graham scrittore è cresciuto, 20 anni in più fanno la differenza.

Ho iniziato a seguire la terza stagione prima di stringere tra le mani le parole di Graham, successivamente ho portato la lettura in contemporanea. Sicuramente, questa stagione si discosta leggermente dalle precedenti: se le prime due stagioni hanno seguito specularmente i romanzi, non si può dire lo stesso della terza e per questo motivo, non è stato semplice indicare gli episodi di riferimento al libro! La sceneggiatrice Horsfield (odi et amo Debby!) ha deciso di anteporre o posticipare alcuni eventi per una maggiore presa sul pubblico. Non che Poldark ne avesse bisogno, ma sicuramente la suspance creata è stata ancora più enfatizzata!

Eleanor Tomlinso - Demelza
Episodio I
Il primo episodio introduce buona parte delle storylines che ci accompagnano per l’intera stagione: il rapporto tra Ross e Demelza risente fortemente del tradimento ormai noto come fattaccio di Ross. Lo sguardo di Demelza ha perso quel luccichio e quella vivacità di un tempo. È come se fosse avvolta da un velo di tristezza, reso ancora più spesso dall’atteggiamento distante di Ross. Come suo solito, Ross vuole dimenticare gli errori fatti, non parlando esplicitamente dell’argomento con sua moglie: spossanti corse sulla spiaggia non sono la soluzione al problema. Ma le incomprensioni e i silenzi scivolano in secondo piano, quando Caroline e Dwight hanno bisogno di aiuto per coronare il loro sogno d’amore.


Il quartetto e Prudi non necessitano presentazioni
Episodio I
Ci siamo abituati, ormai, al destino travagliato dei Carolight: Dwight, dopo aver fatto nascere Valentine, deve partire subito con la Marina. Seguiremo le sue disavventure in Francia: la sua professione di medico e un’amicizia sincera, che risponde al nome di Hugh Armitage (ricordate questo nome, in futuro ritornerà!), saranno le uniche cure agli orrori che sta vivendo. Per la seconda volta, Graham si ispira a fatti realmente accaduti: si parla di Quimper, un convento cattolico occupato dalle milizie nel 1790 e utilizzato come prigione.
Sarebbe stata una pugnalata al cuore vedere i nostri militari di Marina senza soldi o vestiti, logorati dalla malattia e terribilmente emaciati, combattere per la carcassa di un cane, che di tanto in tanto divoravano con l’appetito più vorace. Sono l’unico sopravvissuto di quattro guardiamarina. Ho perso tutti i capelli per malattia, ma vivo nella speranza di rivedere ancora la Vecchia Inghilterra e i miei amici.
∼ Dalla lettera di un prigioniero, 1795.

La lettera arrivò in Inghilterra e fu pubblicata su un giornale. Ne arrivarono altre: furono resi noti altri terribili dettagli della prigionia; la fuga di sette prigionieri nel 1794 e la storia di Lady Anne Fitzroy. La sorella del duca di Wellington venne fatta prigioniera ma essendo una donna, visse in condizioni migliori rispetto agli altri prigionieri. Lavorò senza sosta e senza paura per migliorare le condizioni dei suoi connazionali, curandoli, comprando cibo, mandando lettere ai familiari per rendere noto il loro destino. È stata un conforto prezioso: un prigioniero l’ha definita addirittura un secondo Mosé. Queste lettere toccanti non sono passate inosservate a Graham, da cui ha sapientemente tratto ispirazione per il suo romanzo. Amarete trovare le analogie!

L’altalena di emozioni continua con Drake e Morwenna. 



Ho amato leggere il loro amore sbocciare, ma vedere con quanta dolcezza e genuinità Richardson e Chappell danno voce a questo sentimento, me ne ha fatto innamorare ancora di più.

Il collante tra questi due giovani, pieni di speranze e aspettative, è Geoffrey Charles. Il piccolo di casa Trenwith sorprende: è la rivelazione di questa stagione! Ricorda il padre Francis per la bontà d’animo e nei tratti chiari e delicati; tiene testa a George, come fa lo zio Ross: è un Poldark in tutto e per tutto!



George sembra incattivirsi ogni stagione di più e, in quest’ultima, ne darà prova, ben oltre l’immaginabile. Sua partner in crime è Elizabeth: avevo sempre riscontrato una mancanza di polso nel suo personaggio, ma in questi episodi ha avuto largo modo di confermarlo. È un burattino di cui George tira i fili a suo piacimento: nei tentativi di acquisire un gradino più alto in società, interferendo nelle scelte di Morwenna o nei consueti tentativi di screditare Ross.
Morwenna: "It is wrong to hope for love in a marriage? When you wed Francis, did you not marry for love?"
Elizabeth: "I married for what I thought was love. The illusion lasted barely a year. My marriage to Mr. Warleggan was not founded on romance, yet it is altogether more successful."
Stentiamo quasi a riconoscere l’Elizabeth delle prime stagioni. Ormai è una Warleggan: volenti o nolenti, dobbiamo prenderne atto! Si aggiunge alla coppia Osborne Whitworth, interpretato da un irriconoscibilmente paffuto Christian Brassington, un vicario squattrinato più interessato alle cospicue doti delle sue promesse spose o del loro buon nome, piuttosto che alle loro qualità o attitudini. Inizialmente ci farà sorridere per l’alta considerazione che ha di sé e per non cogliere la sottile e tagliente ironia che George gli riserva, ma solo inizialmente…
Brassington e Farthing - Osborne e George
Anche in questo caso, bisogna riconoscere la bravura del cast e in particolare di Heida Reed e Jack Farthing: hanno reso i loro Elizabeth e George altezzosi e fastidiosamente snob. Sono magnifici!

Come ho già detto, questa è stata anche la stagione delle piccole ma sostanziali differenze rispetto ai romanzi: la grande assente è Verity, interpretata da Ruby Bentall, la cui dolcezza e bontà d’animo ci confortano solo in poche scene; dovremo dire addio a un personaggio generoso ma silenzioso, un personaggio secondario ma che ci ha dato tante soddisfazioni! È stata una scelta della sceneggiatrice: amerete ogni minuto della sua uscita di scena! Ma cercate di reggere il colpo, vi aspetta anche altro...

Mi sono dilungata tanto questa volta: complice la trama che mi ha appassionato tanto, complice il seguire la diretta BBC la domenica sera, ho amato moltissimo questi episodi e avrei potuto parlarne all’infinito! Il 6 agosto ho seguito il season finale, e in contemporanea ho iniziato The four swans: è inutile dire che continuerò a parlarvi di Ross, Demelza e delle loro appassionanti storie!


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